Notoriamente, è buona regola giuridica, oltre che principio di civiltà tout court, esprimere pareri su una sentenza, affinchè non abbiano la valenza di chiacchiere da bar, solo dopo aver letto (e compreso) le motivazioni della stessa.
Per valutare poi, la "posizione definitiva" dell'imputato, bisogna attendere che al riguardo si pronunci la Cassazione, confermando le precedenti sentenze di merito.
Tale doverosa prudenza è vieppiù necessaria in casi particolarmente complessi come sicuramente risulta essere quello di Calogero Mannino.
Evitando, conseguentemente, di esprimere ora valutazioni sulla decisione presa, con rito abbreviato, dal GUP Marina Petruzzella sul coinvolgimento anche di Mannino nella trattativa Stato-mafia, ritengo utile ricordare alcuni "fatti" che mantengono la loro validità indipendentemente dalla decisione medesima e che servono, tra l'altro, a smentire le "lamentele" dell'ex ministro DC quale presunto perseguitato dai Magistrati palermitani, essendo ormai indubitabili certe sue... vicinanze molto strette a determinati soggetti poco raccomandabili.
La Corte di Cassazione (IV Sez. Pen., sentenza n. 1921/2014) stabilì che, relativamente all'accusa nei confronti dello stesso di concorso esterno in associazione mafiosa, "la detenzione di Calogero Mannino non fu ingiusta", con conseguente inammissibilità della sua richiesta di risarcimento.
Infatti, fu precisato che "per un uomo politico di primo piano accettare consapevolmente l'appoggio elettorale di un esponente di vertice dell'associazione mafiosa (Antonio Vella, ndr) e dargli, a tal fine, tutti i punti di riferimento per rintracciarlo in qualsiasi momento, integra gli estremi della colpa grave", costituendo senza dubbio alcuno "condotta sinergica rispetto all'evento detenzione".
Quanto poi all'attuale imputazione, credo sia sufficiente rammentare alcune frasi dallo stesso Mannino pronunciate.
"O uccidono Lima o uccidono me" (rivolto al maresciallo Guazzelli, suo amico); "Ora tocca a me" (rivolto a Nicola Mancino, dopo l'omicidio di Salvo Lima); "sono nella lista nera" (quando sentiva sul collo il fiato di Brusca che lo pedinava).
Quindi, come direbbero in ambiente sanitario,... calma e gesso, prima di considerare "assolto" Mannino.
E, nell'ordine, qualcosa di più preciso lo si potrà forse già dedurre quando la dott.ssa Petruzzella chiarirà e motiverà se la prova della colpevolezza di Mannino "manca" oppure "è insufficiente" oppure ancora "è contaddittoria", checchè ne possa pensare qualche interprete... alle vongole riguardo al contenuto normativo dell'art. 530, 2°comma, del CPP.
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